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"L'opera di Simonetta Ricasoli è parola poetica spesa e sorta, letteralmente fiorita, attorno all'umano nei giardini della vita. Nella sua stessa nota introduttiva, ma tanto più nell'implicita dizione dei versi, l'autrice ripone il suo segreto e accorato dialogo col mondo, e lì vi lascia la traccia e l'impronta del suo stesso transito. Potrebbe - il lettore - ritenere che le rose assurgano, in siffatta dimensione letteraria, a una sorta di prefigurazione allegorico simbolica, come se esse - le rose - mediassero fra il dato reale e quello allusivo. In vero per l'autrice la questione è assai più profonda e percepita: le rose sono già la realtà più cogente, una realtà che vive di dimensioni sottili e quella medesima sottigliezza conferisce, in ultimo, peso e spessore alla materia viva e vivificata che è la realtà circostante e noi in lei." (Mattia Leombruno - Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)